Quelle azioni che hanno invaso la mia vita

Testimonianza

Qualunque cosa faccia, devo poi complicare tutto quanto con azioni sempre più prolungate ed inutili, che hanno invaso la mia vita, dilatandosi nel tempo. Quando sento che devo lavarmi le mani, non mi lavo una volta sola, ma almeno tre volte, perché va bene. Ma a volte mi viene in mente che potrei aver toccato qualcosa che non dovevo, e devo allora rifare tutto il rituale. Anche vestirmi rappresenta un problema: ho una routine che devo seguire. Quando esco di casa, ho degli abiti “per l’esterno”. Quando rientro, devo cambiarmi immediatamente, lascio i vestiti nel vestibolo, e devo subito fare una doccia. Una doccia meticolosa, che non finisce mai. I vestiti di casa non devono toccare i vestiti per l’esterno. Se ho portato qualcosa con me, lo devo lavare.

Per questa ragione, da tempo, in casa non entra più nessuno. Esigo che i miei figli facciano la stessa cosa: mi rendo conto che sono diventata una mamma difficile. Ma sono tormentata dal pensiero del rischio di introdurre in casa dei germi dell’AIDS,: i miei figli ne potrebbero cadere malati. Mi sentirei orribilmente in colpa. Anche in automobile non avevo pace. Ero attenta a tutti i rumori, perché avrei potuto aver urtato un pedone, o un ciclista, senza rendermene conto.

Quando tornavo a casa, ispezionavo l’automobile per ore, poi dovevo chiedere a mio marito che cosa ne pensasse dei “segni” che avevo individuato sulla carrozzeria e sui paraurti. A volte tornavo indietro, lungo il percorso, per vedere se avessi o non avessi causato un incidente. Adesso non guido più. Non posso evitare di comportarmi così: se cerco di farlo, mi sento ansiosa, colpevole, e sto malissimo.